Cap.4 - §6 – Cosa potete fare

Cap.4 - §6 – Cosa potete fare

1 – Fate quello che volete, non quello che dovreste fare. Non dovete vivere in un certo modo solo perché altre persone si aspettano che lo facciate. Stabilite voi le vostre regole e i vostri obbiettivi. Non vivete la vostra vita chiedendovi cosa ne penseranno altre persone. Non c’è bisogno di avere molti soldi per fare quello che volete. Infatti qualche volta è più divertente andare in biblioteca, piuttosto che fare qualche cosa di attraente. Dopo che i miei figli se ne erano andati e avendo un piccolo gruzzoletto, decisi chela cosa che dovevo fare era andare in Europa. Ho visto e fatto ogni tipo di giro turistico classico, ma mi sono accorta che viaggiare in quel modo non mi piaceva. Detestavo vivere sempre con la valigia e correre da un aereo all’altro, e mi resi conto che, pur avendo apprezzato tanti tesori dell’arte e della cultura, ero andata in Europa nel modo in cui pensavo che si dovesse andare in Europa, invece di cercare ciò che realmente volevo.
Vidi che quello che veramente volevo fare era andare in un luogo e stabilirmici almeno per un periodo da tre a sei mesi. Alcuni anni fa, a cinquantanove anni, decisi di stare a Rapallo, in Italia, per sei mesi.
Non conoscevo nessuno lì, e non parlavo italiano, ma volevo scoprire di più su me stessa, e vedere se potevo sopravvivere senza i miei puntelli intorno a me-il mio salone, la famiglia, gli amici, i clienti, i dipendenti, ecc. Era un grosso rischio, e c’erano momenti in cui mi sentivo molto a disagio, ma era anche una straordinaria esperienza. Stavo crescendo a passi da gigante, e viaggiando nel modo giusto per me.

2 - Siate voi stesse. La ragione per cui alcuni sono riluttanti ad essere sé stessi è che hanno paura di essere scoperti. Vedo persone carine, oneste-specialmente donne-camminare per strada come come se fossero dei criminali. La loro postura, la loro espressione, il modo in cui si relazionano agli altri, tutto fa pensare che abbiano qualche terribile, segreta inadeguatezza nel loro profondo, e che ciò che provano a fare col massimo impegno nella vita sia impedire che a gente lo scopra.

3 – Rompete gli schemi. Non permettete che l’età determini i vostri interessi o le vostre attività. In ogni decade, la gente avrà sempre certe idee su ciò che dovreste o non dovreste fare. Ricordate che quelle sono idee loro, non vostre. E non devono necessariamente coincidere con quello che volete voi.
Dimenticate quello che dovreste fare in ciascuna decade. Potreste voler stare a casa con un libro a vent’anni e magari uscire con una tempesta a ottanta. E quindi cosa importa se la gente pensa che dovreste sgobbare fra casa e figli a trenta? Prendete una babysitter, o mettetevi d’accordo con un’amica, per ritagliarvi un pomeriggio libero se volete dedicare un po’di attenzione anche a voi stesse.
A quarant’anni, ricordate che gli anni dell’adolescenza sono per i vostri figli ancora più duri  che per voi, e ve lo faranno scontare semplicemente perché siete la persona più vicina a loro. Non sempre intendono farvi del male, e anche quando lo fanno è solo perché sono loro stessi così insicuri.  Non lasciate che le loro insicurezze inneschino le vostre. Mantenete semplicemente la calma, non cessate di credere di essere una persona brava e di valore e ricordate che anche questo passerà.

4 – Scegliete con cura amici e attività. Quando i figli se ne vanno da casa, una donna si sente come se dovesse ripartire da zero. Deve ricreare tutta una nuova vita per sé stessa.
Mentre i ragazzi crescevano, pensava solo alla libertà che avrebbe avuto quando sarebbero stati adulti, ai lussuosi bagni schiuma che si sarebbe concessa, ai pomeriggi di shopping, alle cene al lume di candela con suo marito. Poi quando se ne vanno davvero, è un discreto shock. La sua prima reazione potrebbe essere “Oh Signore, e ora che faccio?”
La mia amica Mary si trovò in questa situazione. Provò a tornare al tipo di attività e alle amicizie che aveva prima dei figli, e fu un disastro. Erano passati vent’anni. Lei non era più la stessa persona, e non viveva più nello stesso mondo. Non si accontentava più delle stesse persone e delle stesse cose che la soddisfacevano quando era più giovane.
Mary scoprì che molti suoi vecchi amici e attività non erano più stimolanti, e divenne molto selettiva riguardo alle persone che frequentava e a come passava il suo tempo. Non le piaceva stare sempre seduta a spettegolare con Mildred su Sara, che non faceva nulla in casa, o sui figli, che non studiano mai. Semplicemente non era divertente né entusiasmante, e sembrava perpetuare le solite vecchie situazioni negative. Quando andava via si sentiva sempre stanca o vagamente a disagio.  
E nemmeno voleva passare troppo tempo con chi metteva in discussione tutto quello che lei diceva o faceva, o sembrava non volere che lei crescesse o cambiasse. Divenne sospettosa verso le persone che ribattevano sempre “Sei sicura che sia una buona idea? E’ abbastanza rischioso, non ti pare?”
Mary non voleva sembrare snob, ma non voleva nemmeno sentirsi bloccata, non supportata, o annoiata. Si era resa conto che le persone crescono in direzioni diverse, e anche i migliori amici non devono esserlo necessariamente per tutta la vita, o comunque vedersi per forza tutti i giorni.
Mary non ha mollato tutti i suoi amici o la famiglia. Certe persone saranno sempre nella sua vita, ma ce ne sono altre che non vede più con la frequenza di prima. Sanno che Mary per loro ci sarà sempre e potranno sempre contare su di lei, ma lei non li chiama più ogni volta che ha un’ora libera.
Io ho sperimentato alcune delle cose che ha sperimentato Mary. Quando ho del tempo libero, chiedo a me stessa cosa voglio fare. Poi mi chiedo se lo voglio fare da sola o con qualcuno. Poi mi chiedo con chi lo voglio fare. Potrebbe essere un vecchio amico, o magari potrei chiamare qualcuno interessante che ho incontrato la settimana scorsa. Di nuovo, si torna al concetto di fare delle scelte. Fare scelte in continuazione è meno confortevole del fare e rifare la stessa cosa senza esaminarla, ma quelle scelte rendono la vita molto più interessante. Ci sono molte, moltissime cose che potete fare per evitare di cadere nello stagno inquinato, e alcune di esse sono esaminate nell’ottavo capitolo. Per il momento, sarete già in vantaggio se riuscirete a restare nel qui e ora, accettando e rispettando voi stesse proprio così come siete, facendo quello che volete e non quello che dovreste fare, e scegliendo accuratamente i vostri amici e le vostre attività.

Siete la sola persona in grado di rendere positiva la vostra vita.

§6 – Cosa potete fare

1 – Fate quello che volete, non quello che dovreste fare. Non dovete vivere in un certo modo solo perché altre persone si aspettano che lo facciate. Stabilite voi le vostre regole e i vostri obbiettivi. Non vivete la vostra vita chiedendovi cosa ne penseranno altre persone. Non c’è bisogno di avere molti soldi per fare quello che volete. Infatti qualche volta è più divertente andare in biblioteca, piuttosto che fare qualche cosa di attraente. Dopo che i miei figli se ne erano andati e avendo un piccolo gruzzoletto, decisi chela cosa che dovevo fare era andare in Europa. Ho visto e fatto ogni tipo di giro turistico classico, ma mi sono accorta che viaggiare in quel modo non mi piaceva. Detestavo vivere sempre con la valigia e correre da un aereo all’altro, e mi resi conto che, pur avendo apprezzato tanti tesori dell’arte e della cultura, ero andata in Europa nel modo in cui pensavo che si dovesse andare in Europa, invece di cercare ciò che realmente volevo.
Vidi che quello che veramente volevo fare era andare in un luogo e stabilirmici almeno per un periodo da tre a sei mesi. Alcuni anni fa, a cinquantanove anni, decisi di stare a Rapallo, in Italia, per sei mesi.
Non conoscevo nessuno lì, e non parlavo italiano, ma volevo scoprire di più su me stessa, e vedere se potevo sopravvivere senza i miei puntelli intorno a me-il mio salone, la famiglia, gli amici, i clienti, i dipendenti, ecc. Era un grosso rischio, e c’erano momenti in cui mi sentivo molto a disagio, ma era anche una straordinaria esperienza. Stavo crescendo a passi da gigante, e viaggiando nel modo giusto per me.
2 - Siate voi stesse. La ragione per cui alcuni sono riluttanti ad essere sé stessi è che hanno paura di essere scoperti. Vedo persone carine, oneste-specialmente donne-camminare per strada come come se fossero dei criminali. La loro postura, la loro espressione, il modo in cui si relazionano agli altri, tutto fa pensare che abbiano qualche terribile, segreta inadeguatezza nel loro profondo, e che ciò che provano a fare col massimo impegno nella vita sia impedire che a gente lo scopra.
3 – Rompete gli schemi. Non permettete che l’età determini i vostri interessi o le vostre attività. In ogni decade, la gente avrà sempre certe idee su ciò che dovreste o non dovreste fare. Ricordate che quelle sono idee loro, non vostre. E non devono necessariamente coincidere con quello che volete voi.
Dimenticate quello che dovreste fare in ciascuna decade. Potreste voler stare a casa con un libro a vent’anni e magari uscire con una tempesta a ottanta. E quindi cosa importa se la gente pensa che dovreste sgobbare fra casa e figli a trenta? Prendete una babysitter, o mettetevi d’accordo con un’amica, per ritagliarvi un pomeriggio libero se volete dedicare un po’di attenzione anche a voi stesse.
A quarant’anni, ricordate che gli anni dell’adolescenza sono per i vostri figli ancora più duri  che per voi, e ve lo faranno scontare semplicemente perché siete la persona più vicina a loro. Non sempre intendono farvi del male, e anche quando lo fanno è solo perché sono loro stessi così insicuri.  Non lasciate che le loro insicurezze inneschino le vostre. Mantenete semplicemente la calma, non cessate di credere di essere una persona brava e di valore e ricordate che anche questo passerà.
4 – Scegliete con cura amici e attività. Quando i figli se ne vanno da casa, una donna si sente come se dovesse ripartire da zero. Deve ricreare tutta una nuova vita per sé stessa.
Mentre i ragazzi crescevano, pensava solo alla libertà che avrebbe avuto quando sarebbero stati adulti, ai lussuosi bagni schiuma che si sarebbe concessa, ai pomeriggi di shopping, alle cene al lume di candela con suo marito. Poi quando se ne vanno davvero, è un discreto shock. La sua prima reazione potrebbe essere “Oh Signore, e ora che faccio?”
La mia amica Mary si trovò in questa situazione. Provò a tornare al tipo di attività e alle amicizie che aveva prima dei figli, e fu un disastro. Erano passati vent’anni. Lei non era più la stessa persona, e non viveva più nello stesso mondo. Non si accontentava più delle stesse persone e delle stesse cose che la soddisfacevano quando era più giovane.
Mary scoprì che molti suoi vecchi amici e attività non erano più stimolanti, e divenne molto selettiva riguardo alle persone che frequentava e a come passava il suo tempo. Non le piaceva stare sempre seduta a spettegolare con Mildred su Sara, che non faceva nulla in casa, o sui figli, che non studiano mai. Semplicemente non era divertente né entusiasmante, e sembrava perpetuare le solite vecchie situazioni negative. Quando andava via si sentiva sempre stanca o vagamente a disagio.  
E nemmeno voleva passare troppo tempo con chi metteva in discussione tutto quello che lei diceva o faceva, o sembrava non volere che lei crescesse o cambiasse. Divenne sospettosa verso le persone che ribattevano sempre “Sei sicura che sia una buona idea? E’ abbastanza rischioso, non ti pare?”
Mary non voleva sembrare snob, ma non voleva nemmeno sentirsi bloccata, non supportata, o annoiata. Si era resa conto che le persone crescono in direzioni diverse, e anche i migliori amici non devono esserlo necessariamente per tutta la vita, o comunque vedersi per forza tutti i giorni.
Mary non ha mollato tutti i suoi amici o la famiglia. Certe persone saranno sempre nella sua vita, ma ce ne sono altre che non vede più con la frequenza di prima. Sanno che Mary per loro ci sarà sempre e potranno sempre contare su di lei, ma lei non li chiama più ogni volta che ha un’ora libera.
Io ho sperimentato alcune delle cose che ha sperimentato Mary. Quando ho del tempo libero, chiedo a me stessa cosa voglio fare. Poi mi chiedo se lo voglio fare da sola o con qualcuno. Poi mi chiedo con chi lo voglio fare. Potrebbe essere un vecchio amico, o magari potrei chiamare qualcuno interessante che ho incontrato la settimana scorsa. Di nuovo, si torna al concetto di fare delle scelte. Fare scelte in continuazione è meno confortevole del fare e rifare la stessa cosa senza esaminarla, ma quelle scelte rendono la vita molto più interessante. Ci sono molte, moltissime cose che potete fare per evitare di cadere nello stagno inquinato, e alcune di esse sono esaminate nell’ottavo capitolo. Per il momento, sarete già in vantaggio se riuscirete a restare nel qui e ora, accettando e rispettando voi stesse proprio così come siete, facendo quello che volete e non quello che dovreste fare, e scegliendo accuratamente i vostri amici e le vostre attività.
Siete la sola persona in grado di rendere positiva la vostra vita.

SEGRETO N.3:  CONCENTRATEVI SULLA VOSTRA NATURALE PERFEZIONE E ARMONIA, PIUTTOSTO CHE SULLE MANCANZE O IMPERFEZIONI.

Guardate voi stessi in una nuova luce. Tutti noi siamo stati educati ad essere umili e non a “farci i complimenti”, ma questo può trasformarsi in una trappola mortale di autocritica e colpevolizzazione, riducendo drasticamente la gioia nel goderci la vita. Non dobbiamo essere quello che i nostri genitori chiamavano “presuntuoso”, ma penso che sia un vero peccato non godere della perfezione e della bellezza che ci sono state donate come parte della nostra stessa natura.