Cap.1 - §2 - La grande paura
Perchè abbiamo questa penetrante paura di invecchiare? Alcuni sostengono che si tratti della paura della morte, ma io ho notato che sono poche le persone che temono l’effettiva esperienza della morte fisica. La maggior parte semplicemente non ci pensa. Se hanno paura della morte, normalmente è perchè temono di aver perduto delle opportunità nella vita. “Avrei dovuto continuare con le mie lezioni di piano e diventare un concertista”, “Vorrei essere stata più affettuosa con mio marito, figli ecc.”, “Ho sempre desiderato fare un viaggio in treno attraverso il paese, e non l’ho mai fatto”. E i rimpianti continuano…
Io credo che la vera origine della paura di invecchiare sia una cosa chiamata “Stagno Inquinato”. E’ così enorme, penetrante, e nello stesso tempo così impercettibile, che qualche volta non ci accorgiamo neanche della sua presenza. Lo Stagno Inquinato è l’insieme di tutte le credenze negative che la nostra società ha nei confronti dell’età e del processo dell’invecchiamento. Esso consiste di credenze infondate, come:
– Le persone anziane non sono capaci, pronte, attraenti, utili, forti, competenti, come “”il resto di noi”.
– Invecchiare è debilitante, e le persone anziane non sono in grado di prendersi cura di sè stesse.
– Le persone anziane sono smemorate e fragili. Non ci si può contare, e ci fanno preoccupare.
La lista è lunga, e ne parleremo più dettagliatamente in seguito. Il problema non è solo che questa palude di credenze negative (e spesso false) esista, ma che venga inghiottito completamente e senza riserve da gente di tutte le età, e quindi rinforzato costantemente da bambini, coetanei, capi, pubblicitari e dalla società nel suo insieme. Lo Stagno Inquinato contagia praticamente tutti, indipendentemente dall’età, e talvolta la sua influenza è così inconscia, che non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Ho visto persone notare una ruga, o due chili di troppo, e saltare direttamente nello Stagno Inquinato. E qui credono a tutto, accettando tutte le conclusioni e credenze negative sulle persone cosiddette “anziane”, senza nemmeno fermarsi a valutare se queste siano più o meno valide per loro. Tutto ad un tratto, pensano di essere “vecchi”, e voi sapete cosa significhi questo!
Se hanno qualche capello grigio, concludono che lo squash “non sia per loro” solo perchè sembra uno sport faticoso. Dopo tutto il grigio fa “vecchio” e le persone “vecchie” non fanno cose faticose. I loro figli hanno paura per loro se vivono da soli, e cominciano a trattarli come dei semi-invalidi, anche quando queste persone sono in perfetta salute – e alcuni sono addirittura più sani dei loro figli!
Non sto dicendo di non essere accorti e prudenti, ma semplicemente che non dobbiamo considerarci “vecchi” e accettare senza riserve lo Stagno Inquinato, solo perchè non abbiamo più sessant’anni, o quaranta…o venti. Dobbiamo esaminare la nostra situazione personale, e dire la verità riguardo ad essa, ma non per questo dobbiamo accettare una intera lista di limitazioni solo perchè abbiiamo una certa caratteristica fisica o un certo numero di anni abbinato al nostro nome.
Molte supposizioni dello Stagno Inquinato riguardano “i vecchi”, ma la verità è che possiamo cominciare a sentirci vecchi a qualsiasi età.
Ho conosciuto persone di venticinque anni che consideravano la loro vita finita. “Il problema dell’invecchiamento” può essere ugualmente difficile per gente di trenta o quarant’anni, come per chi ne ha cinquanta, sessanta o settanta. Dipende tutto dal punto di vista.
Nel corso di questo libro esamineremo come funziona lo Stagno Inquinato, da dove ha origine, come si alimenta, perchè possiamo caderci a qualsiasi età, e come come possiamo evitare tutto questo.