Cap.4 - §1- Da dove arriva lo stagno inquinato e come funziona

Cap.4 - §1- Da dove arriva lo stagno inquinato e come funziona

§1 - Come comincia   

Lo stagno inquinato è ovunque nella nostra società – nelle riviste, nel cinema, nella TV, nell’industria della moda e della bellezza, insomma dovunque si giri lo sguardo. Ci viene costantemente ricordato, quando interagiamo con i genitori, con i bambini, colleghi, soci e amici. Qualcuno fa o dice qualcosa che fa scattare le nostre insicurezze, e noi immediatamente siamo tentati di caderci dentro.

Questo stagno è difficile da evitare. Dobbiamo solo ricordare che niente e nessuno al di fuori di noi può farci decidere se caderci dentro o no. Lo stagno inquinato non deriva da noi completamente. Ci vogliono anni per diventare ricettivi ad esso, e questo training comincia fin dalla tenera età. Comincia la prima volta che ci rendiamo conto di non essere a posto così come siamo. Potrebbe essere stato il commento fuori luogo di una zia ben intenzionata. “Mamma mia che orecchie grandi ha la bambina!”. Oppure potrebbe essere stato un parrucchiere,  che ha detto “Certo, lei dovrà sempre tener conto di quel doppio mento”, oppure compagni di scuola che ci prendevano in giro perché eravamo più alte dei ragazzi.

Inizialmente è difficile ricordare come fu quell’esperienza. Se potessimo ricordarla  immediatamente, sarebbe a livello conscio e quindi potremmo osservarla, affrontarla e liberarcene. Potremmo vedere che non è mai stata reale, o che non lo è più, e staremmo benissimo. Ma in genere per arrivarci bisogna scavare un po’.

L’esperienza più comune che le persone hanno quando scoprono questi primi incidenti è che la cosa che li preoccupava tanto non è nemmeno vera, o magari è stata vera a suo tempo ma adesso non lo è più.

Una ragazza potrebbe essere stata alta un metro e settanta alle medie, ed essersi sentita strana e non a posto essendo più alta delle altre ragazze.  Ora ha 40 anni, e la sua altezza è considerata nella media. Ma lei continua a sentirsi strana.

Un’altra donna potrebbe essersi sentita dire a dieci anni che non poteva portare la frangia e quindi non l’ha mai portata. Adesso, a trent’anni, ha un viso completamente diverso. E anche nel caso improbabile che allora il commento fosse arrivato da un esperto, non è più valido al momento attuale. Non dovete per forza portare con voi quelle credenze per sempre.
Scopritele adesso, da sole o con qualcuno che sa cosa possono creare.

Non vi dico quante persone si siedono davanti a me per farsi tagliare i capelli e dicono cose tipo “Bé, naturalmente non potrei mai avere i capelli tagliati al di sopra delle orecchie”. Io li guardo e non riesco a immaginare dove possono essersi fatti questa idea.

Forse l’anno letta su una rivista. O forse uno stilista di Moline, in Illinois, glielo aveva detto andando al funerale del loro prozio. O forse la loro attrice preferita non aveva mai portato i capelli tagliati sopra il livello delle orecchie. Chi lo sa? Il problema è che, se non siamo sicuri di noi stessi, pensiamo che qualcun altro – chiunque – lo sappia meglio di noi.

Se qualcuna arriva sconsolata riguardo alla sua “fronte troppo grande” e cerca di condizionare lo stile della sua acconciatura in base a ciò, io le dico in modo casuale, “ chi è stato a dirti che hai la fronte troppo grande?”. La cliente allora risponde “Sai, mia nonna me lo diceva sempre”. Sua nonna? E chi era, forse la redattrice di Vogue?

Così le dico, “Bene, diamole un’occhiata adesso e vediamo se oggi  è ancora  vero.”  Nove volte su dieci non lo è più e quella donna è come se si vedesse per la prima volta, con occhi completamente nuovi. Si è liberata del filtro che dice, “Ora mi guardo allo specchio, ma so che ho la fronte troppo grande”. Fino a che non si sarà liberata del filtro non esisterà al mondo una pettinatura che  potrà soddisfarla, né farle apparire più piccola la fronte.